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«VALORIZZARE IL CENTRO STORICO, "NINNI" SCARPARO FU UN PRECURSORE»

Ho letto con “un bel po’” di commozione la lettera che “Giosi e Sergio” hanno scritto a “Il Resto del Carlino” (e pubblicata nella rubrica di Franco Bertini “noi pesaresi” del 31 agosto) per ricordare la figura e l’impegno civile e sociale di “Ninni” Scarparo. Mi associo al dolore dei famigliari e degli amici per la scomparsa del dottore (come lo chiamavo io) Pietro “Ninni” Scarparo.
Ricordo il commerciante Scarparo, titolare della Profumeria Vasco in Via Branca, dirigente di Confcommercio, che con altri amici commercianti di Pesaro capì – con largo anticipo – la necessità di valorizzare il centro storico dando vita al “Consorzio Pesaro Promozione” (di cui fu il primo Presidente) ed a tante iniziative di promozione (Pesaro Moda Immagine, Il giornalista alla moda etc).
Ma la lettera di Giosi e Sergio (altri due amici), l’elenco degli amici commercianti del “Club delle quattro strade” mi ha riempito di commozione perché è un ricordo della Pesaro che in parte non c’è più.
Diversi dei negozi e dei commercianti “pesaresi” citati non ci sono più. E’ venuta meno, nella Città, gran parte di quella imprenditoria commerciale “pesarese”, colta, amante della Città. Ed io rimpiango quei tempi: quando il centro storico era pieno di negozi e di vita; quando il commerciante era un amico fidato a cui rivolgersi e che svolgeva anche una funzione sociale, partecipando tra l’altro, alle tante iniziative di carattere sociale e culturale che nella città si realizzavano.
Poi è venuta la liberalizzazione di Bersani, poi sono venute le scelte comunali per favorire lo sviluppo della grande distribuzione di vendita (prima con l’Ipercoop), poi è venuto l’aumento esponenziale della tassazione che ha messo in crisi il commercio “tradizionale”.
Ed oggi, ogni settimana, assistiamo alla chiusura di qualche negozio più o meno storico e le nostre vie e piazze si riempiono di cartelli affittasi o di vetrine buie e sporche.
Quando chiude un negozio sparisce un pezzo di città, della sua vita e della sua storia. Ma ciò non avviene per caso. E’ il frutto di scelte sbagliate, di politiche urbanistiche errate ed un fisco vorace.
Ecco perché Confcommercio difende strenuamente il piccolo negozio ed i centri storici: perché sono la vita delle nostre città che senza il commercio muoiono.
Ecco perché siamo ferocemente contrari all’outlet di Marotta!
Ecco perché Confcommercio chiede per i centri storici la creazione di una “no tax area”: per le nuove attività ma anche per quelle esistenti.

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