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TURISMO ANNAULE, SERVONO FONDI E REGIA

Il direttore di Confcommercio Varotti spiega la ricetta per destagionalizzare gli arrivi

Turismo tutto l'anno, ma servono risorse e strategie. A dirlo è il direttore di Confcommercio Amerigo Varotti.
«Da anni sosteniamo che il turismo può essere il vero motore dell'economia regionale. Ma dobbiamo pensarlo come una attività economica che si svolge 365 giorni all'anno e che deve essere supportata dalle istituzioni pubbliche non per ottenere regalie ma solo per essere concorrenziale a livello internazionale. E una Regione come le Marche, una Provincia come Pesaro e Urbino hanno la possibilità, oltre alla offerta turistica balneare (che è di per sé stagionale), di sviluppare un "turismo tutto l'anno" legato agli eventi, alla cultura, all'enogastronomia, all'ambiente».

Il settore dei prodotti tipici è in ascesa. «Il successo di pubblico e presenze alle manifestazioni enogastronomia dedicate al tartufo ne sono una chiara testimonianza. Le decine di migliaia di persone che hanno visitato Pergola a Sant'Angelo in Vado hanno consumato nei negozi, nei ristoranti, nei bar, hanno acquistato i prodotti delle nostre aziende agricole, hanno consentito agli artigiani di lavorare. È una economia vitale, ma sul tartufo è bene dire altro: c'è la necessità di una promozione unica. Da Apecchio ad Acqualagna passando per Pergola e Sant'Angelo in Vado: più di un mese di eventi: un itinerario turistico straordinario ed unico a livello nazionale». E bisogna cercare di fare pressing al Governo. «È necessaria una modifica legislativa urgente per consentire ai nostri operatori di reggere la concorrenza straniera: non è ammissibile che il tartufo in Italia non sia considerato un prodotto agricolo come avviene nel resto d'Europa e quindi paghi l'Iva al 22% (contro 4-5% europeo).

Quanto alla cultura luoghi ed eventi sono tanti come << i bronzi dorati di Pergola: in un anno di crisi il Museo dei Bronzi vivrà l'anno record di visitatori paganti. Poi il Rof, i Festival Letterari di Fano (Passaggi e Letteraria) o Popsophia di Pesaro». Tante opportunità, manca la regia. «Perché il turismo nella nostra provincia diventi realmente l'alternativa economica alla crisi industriale sono però necessarie strategie chiare e risorse certe per una maggiore attività promozionale. Ma anche per consentire l'adeguamento delle strutture ricettive (con norme urbanistiche adeguate e l'utilizzazione dei finanziamenti europei). Servono accordi commerciali con i principali tour operator internazionali, anche con l'aeroporto di Falconara. Ma anche ridurre i costi delle utenze e dei servizi e utilizzare i proventi della tassa di soggiorno per il turismo e non per tappare i buchi di bilancio o finanziare il festival della birra ceca. Serve più visibilità sul web e sui social network come con il progetto di Confturismo Urbino finanziato dal Gal Montefeltro con il nuovo portale Le Marche di Urbino».

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