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Truffe, appello Confcommercio «Ristoratori, siete nel mirino»

Truffe, appello Confcommercio «Ristoratori, siete nel mirino» Vittime a Pesaro e a Fano, la Fipe scrive agli associati e invita a fare attenzione IL RAGGIRO PESARO Truffe ai ristoranti, la Fipe Confcommercio scrive una lettera agli associati per metterli in guardia. L'inganno di ultima generazione è quello della finta cena con vino pregiato.

A finire nella rete dei truffati un ristorante di Pesaro e uno di Fano. Ma non è detto che non ce ne siano altri. La notizia è subito rimbalzata tra la categoria e le associazioni che seguono i ristoratori. «Abbiamo girato subito una mail agli associati per spiegare quanto sta accadendo - spiega Marco Arzeni della Fipe Confcommercio - si tratta di un escamotage subdolo che è arrivato nel pesarese dopo aver mietuto vittime in Romagna, soprattutto nel riminese. Abbiamo scritto come funziona e raccomandato di tenere le antenne dritte. Siamo passati dal non pagare il conto e scappare perché nessuno può farci nulla, a una sofisticazione vera e propria. Una truffa combinata al telefono che finisce con un "furto" di contanti mascherati sotto una finta consegna.

È facile che si possano ripetere quindi raccomandiamo alla categoria di stare in guardia». Il meccanismo è questo: tutto parte da una telefonata di una signora che vorrebbe organizzare una cena per festeggiare un compleanno o un evento, ma non si accontenta del vino della casa e richiede espressamente bottiglie particolari che vengono commercializzate da un distributore che però non tratta con privati ma solo con attività di ristorazione, enoteche e simili. Il ristoratore pervenire incontro alla cliente non fa problemi, si mette in contatto con il distributore (la cliente passa cellulare, nome della società e via seguitando) e quest'ultimo non senza qualche titubanza iniziale (sfumature che rendono ancora più credibile l'inghippo) acconsente a rifornire il giorno dopo il ristorante di una cassa di vino pregiato. E nel caso del ristorante pesarese si parla di 6 bottiglie per un importo di 500 euro cash.

Al ristorante si presenta un ragazzo, un corriere, con 6 bottiglie da pagare sull'unghia. Mala sera della festa di compleanno al ristorante non si presenta nessuno, al cellulare lasciato dalla signora risponde la voce metallica di una casella vocale e a questo punto al ristoratore si fa strada il dubbio che possa essere stato raggirato. Tanto che il vino non è affatto pregiato, ma di qualità scadente. Una truffa che negli ultimi giorni ha già colpito tre ristoranti anche lungo la riviera romagnola. I ristoratori hanno denunciato il fatto alle autorità preposte, che hanno già avviato le indagini.


Da IL CORRIERE ADRIATICO DI LUIGI BENELLI

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