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Turismo e ricettività in ginocchio per abusivi, irregolari e concorrenti sleali.

La denuncia della Confcommercio nella giornata “Legalità mi piace”

PESARO – Oggi, 25 novembre, si celebra “Legalità mi piace!” , la giornata di mobilitazione nazionale di Confcommercio sui temi riguardanti la legalità e la sicurezza nell’economia e nell’imprenditoria italiana.

Una giornata in cui la Confcommercio Pesaro-Urbino ha scelto di concentrarsi su una fetta della corposa torta dell’argomento. Ci si è concentrati sul microcosmo del turismo, della ricettività e dei pubblici esercizi. A lanciare un appello ad una giornata che vuole soprattutto essere una richiesta di regole, il direttore commerciale di Confcommercio Pesaro-Urbino Amerigo Varotti, il presidente dell’Associazione Albergatori di Fano-Torrette-Marotta Luciano Cecchini, il presidente di Faita Unioncamping Marche Amedeo Tarsi, il presidente dell’Associazione Ristoratori pesarese Mario Di Remigio e Gabriele Villa, presidente del Silb (Sindacato Italiano Locali da Ballo) nonché patron della Baia Imperiale.

“La legalità parte dalle piccole cose, ma sono piccole cose basilari per uno sviluppo economico equilibrato e sostenibile del paese” la premessa di un Varotti che ha enfatizzato una giornata che vuole essere da modello all’esigenza di “combattere fin dal primo esempio di abusivismo e concorrenza sleale e non di aspettare che i fenomeni non diventino più gestibili”. Un impegno che Confcommercio non vede adeguatamente spalleggiato dai partner delle amministrazioni: “Regolarizzare i circoli privati, i bed and breakfast, gli agriturismi e tutto il degenerare di formule extra-alberghieri che vengono ignorati dalla corrette legislazione. Sono queste le azioni che vogliamo ribadire con forza mentre vediamo andare tanto di moda tutt’altre azioni: delegificazione, velocizzazione e più in generale un lassismo e una logica del “basta fare” che non ci può star bene”.



Poi il focus sul settore del turismo ricettivo. Stanno esplodendo fenomeni a livello planetario che preoccupano: vedi su tutte la piattaforma share economy airbnb.it , un portale di affitto camere che conta in Italia 1,5 milioni di alloggi privati rimodellati a struttura ricettiva. Dati allarmanti perché secondo un’indagine a Roma i numeri dell’extra-alberghiero sono esplosi nella capitale fino alll’88% della ricettività. I nostri numeri raccontano di ben 606 alloggi della Provincia di Pesaro-Urbino messi sul mercato su questo portale”

“Ma nessuno di noi è contro al Bed and Breakfast che è un valido aiuto alle famiglie e supportato da una regolamentazione regionale: vedi non più di 3 camere o 6 posti letto e un proprietario che deve risiedere nell’abitazione o nell’arco di poche centinaia di metri. E invece a Fano abbiamo trovato B&B con 23 persone all’interno invece che 6. Non solo. Esistono casi italiani di 504 alloggi che fanno capo alla stessa persona. Dunque non è più la famiglia che arrotonda, ma diventa un’attività imprenditoriale a tutti gli effetti. Che però non viene mai trattata come tale. E il fenomeno è talmente grave che in città come Berlino o Barcellona ci sono legislazioni in atto per vietare il B&B. Dunque si rischia di passare da un estremo all’altro”.

Nel Comune di Urbino nel periodo gennaio-settembre su 421mila presenze denunciate si sono registrati ben 331mila da esercizi extra-alberghieri regolarmente denunciato. A Fano nello stesso periodo 450mila. A Pesaro 171mila, a Gabicce mare 60mila presenze.


“Non c’è però solo una concorrenza sleale – continua Varotti – ma c’è poi un problema di sicurezza con tanti ospiti la cui identità non è registrata, c’è un problema di informazione turistica (vedi tassa di soggiorno) e pure un problema di igiene e sanità. Perché si sta sviluppando anche il fenomeno del risto-sharing dove non c’è il minimo di certificazioni e tracciabilità sui cibi cui sono sottoposti i nostri ristoranti”.

Allora la Giornata della Legalità di Confcommercio vuole essere una giornata di richiesta di regole proponendo un decalogo che vuole istituire un registro ufficiale degli alloggi che oggi non c’è; definire procedure; censire il movimento turistico; garantire requisiti minimi alla salute e alla sicurezza; rispettare il regime fiscale; identificare i viaggiatori; tutelare i diritti dei lavoratori; proteggere la qualità della vita dei vicini di casa ai suddetti alloggi; monitorare e controllare con regolarità il rispetto delle regole; sanzionare le violazioni.

E Varotti ritira fuori anche una vecchia battaglia: quella che riguarda Convention Bureau, la struttura creata a Pesaro per promuovere il turismo congressuale. “Che – dice – lavora molto bene, ma fa cose che non può fare: perché non può vendere le camere non sono agenzie di mediazione o agenzie di viaggio e bisogna che facciano accordi con Apa, Riviera Incoming o altre agenzie di turismo”.

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