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Turismo - Varotti: «Dati prevedibili, ci vuole promozione, il web non basta»

Altro che cinguettii, alle ortiche anche i like. Il futuro del turismo è nel passato. A valigia e agli stand nelle fiere. Sui dati non esaltanti della stagione estiva 2015, Amerigo Varotti non ha dubbi: «Siamo caduti in un gigantesco equivoco».
Cioè?
«Si continua a confondere l’organizzazione di eventi con la promozione turistica. – risponde il direttore di Confcommercio – Luca Zingaretti e le candele in spiaggia hanno sicuramente portato visibilità, ma no hanno avuto alcun effetto in termini di arrivi e presenze turistiche. Noi l’avevamo detto, attenzione ai trionfalismi …»
Allora il +2% nelle presenze provinciali e +1,5% negli arrivi non sono una sorpresa?
«Più volte ho anticipato che giugno è stato pessimo e anche metà del mese di luglio ha avuto un andamento simile. L’inversione di tendenza si è verificata dal 15 luglio in poi, ma questa positività non ha mai fatto presagire dati da record. Ci siamo risollevati rispetto al 2014 ma non abbiamo sfruttato al meglio i guai di Tunisia, Egitto e Grecia».
Rimini e tutta la Romagna hanno fatto meglio …
«Quando avremo i dati Comune per Comune potremo fare una riflessione più approfondita. La stagione è andata complessivamente bene a Gabicce, idem per Urbino grazie a Vittorio Sgarbi. A Pesaro, operando una distinzione tra turisti motivazionali arrivati per una manifestazione sportiva, e turisti tradizionali probabilmente scopriremo che dobbiamo tornare a fare accordi con i tour operator, strumenti che sono stati sottovalutati per trasferire risorse verso altre iniziative impropriamente assimilate al turismo come il Palio dei Bracieri: ha fatto divertire la gente, ha presentato ai turisti una città più vivace, ma niente più».
Ma i dati sono veritieri?
«Fare del nero è impensabile con le nuove disposizioni in materia di sicurezza. D’altro canto l’abusivismo dei tanti appartamenti per le vacanze e affittacamere estivi è certamente un fenomeno diffuso, ma risulta spalmato in modo uniforme su tutto il territorio regionale».
Non è che il nostro turismo balneare è agli sgoccioli?
«AL contrario, tutto il mondo offre il mare ma solo noi, e pochi altri, hanno un contesto di ricchezze per soddisfare il nuovo turismo. Dobbiamo puntare sulla promozione istituzionale abbinata a quella singola: molti sono bravi sul web, ma è essenziale tornare a viaggiare. Serve anche una maggiore pianificazione. Non vorremmo arrivare a marzo 2016 senza sapere dalla Regione su quali contributi possiamo contare».


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