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SILB «Si balla in sicurezza, garantiamo noi Ma fateci riaprire»

«Facciamo ballare tutti con la mascherina» I gestori delle discoteche: vogliamo riaprire

«Facciamo ballare tutti con la mascherina» I gestori delle discoteche: vogliamo riaprire Locali da ballo: pronta l'autoregolamentazione pur di ripartire. «Danze di coppia solo tra congiunti». Ecco le proposte I locali da ballo sono chiusi da 7 mesi, per decisione del governo. Dovrebbero riaprire il prossimo 7 ottobre, ma un'eventuale proroga non sarebbe la prima. E comunque è una data ancora lontana. Intanto, ogni giorno che passa sono sempre più le attività costrette ad abbandonare il settore, strozzate da spese che incombono nonostante le porte chiuse. I titolari chiedono di essere trattati «non come degli untori, ma come degli imprenditori che creano lavoro, hanno dipendenti e impegni economici da onorare».

E invocano a gran forza di poter riaprire, pur nella consapevolezza che il Coronavirus è ancora tra noi ed evitare assembramenti non è facile. Per questo, nel chiedere con forza di riaprire, presentano delle proposte che dovrebbero garantire il divertimento in sicurezza. Proposte formulate dal Silb (associazione italiana imprese di intrattenimento da ballo e di spettacolo) nazionale e che i titolari di discoteche della nostra provincia hanno presentato ieri prima a Francesco Baldelli, in qualità di vice presidente nazionale Anci e candidato al consiglio regionale (per la lista di Fratelli d'Italia), e poi alla stampa, nella sede di Confcommercio. «Abbiamo scontato una campagna denigratoria inusuale per il periodo, siamo passati come gli untori di questa emergenza sanitaria - ha commentato Marzo Arzeni, segretario provinciale Silb -. Ma i locali da ballo sono imprese che danno lavoro. Chiaro che devono rispettare delle regole. E adesso siamo noi a dire che vogliamo riaprire nel rispetto di alcune regole: mascherina da indossare sempre, anche quando si balla; la garanzia di un ricambio d'aria più frequente; il distanziamento di un metro e i balli di coppia consentiti solo ai congiunti; lo screening dei clienti anche all'uscita dai locali. II tutto aggiunto a quanto previsto già dalla legge: misurazione della temperatura e tracciamento del pubblico all'ingresso, rigidi controlli sui personale obbligato ad indossare la mascherina, gel igienizzanti in vari punti del locale. Se ci sono dei comportamenti errati non crediamo che siano da imputare al luogo, la responsabilità è sempre delle persone: dei clienti che non rispettano le regole e di chi dovrebbe farle rispettare. Noi chiediamo di avere delle regole e di farle rispettare da chi deve, ossia le forze dell'ordine, perché il gestore non può fare lo sceriffo.

Inoltre - ha aggiunto Arzeni -, chiediamo supporto economico perché, dopo 7 mesi di chiusura, quando la categoria potrà riaprire non si sa in quanti ci riusciranno. Abbiamo fatto presente tutto questo a Francesco Baldelli, vice presidente nazionale Anci, che ci ha esortato a creare tavoli di discussione sia con la futura compagine regionale che con l'Anci per definire protocolli da seguire». Per Amerigo Varotti, direttore di Confcommercio, le proposte presentate dal Silb sono «serie» e aggiunge: «Venerdì, nella piazzetta sotto casa mia, ci sono stati giovani ubriachi con la musica sparata e senza mascherina fino alle 5 di notte. Non vogliamo fare la guerra a nessuno, ma qui l'unico settore imprenditoriale chiuso da troppo tempo è quello del divertimento e del pubblico spettacolo».


Da Il Resto del Carlino

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