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RISTORATORI CONTRO BAGNINI “SEMPRE –APERTI” «E’ UN EVIDENTE CASO DI CONCORRENZA SLEALE»

Parlano di «concorrenza sleale» e di «ingordigia da parte dei bagnini». Non ci stanno i gestori dei ristoranti associati alla Confcommercio di Pesaro e Urbino di fronte alla proposta di lasciare aperti anche d’inverno i ristoranti in spiaggia. «Da tempi immemori eravamo già convinti che saremmo arrivati a questo punto – spiega l’associazione – i bagnini stanno chiedendo l’impossibile. Dopo aver ricevuto le licenze pseudo ristorative, dopo aver richiesto di aumentare l’orario di apertura delle loro attività accessorie (bar gastronomici), dopo aver chiesto di poter trasformare le serate di accoglienza, dopo aver chiesto di procrastinare la loro chiusura, dopo aver chiesto di tutto e di più, oggi siamo arrivati alla richiesta scioccante di destagionalizzare l’attività di bagnino».
L’associazione dei ristoratori non risparmia critiche: «E’ irritante vedere come l’ingordigia di una categoria possa arrivare a non rispettare più nulla e cosa che ancor più ci scandalizza è notare come alcuni politici pensino di condividere questa richiesta illogica e irrispettosa». Ed entrano nello specifico: «Illogica perché l’attività ristorativa aperta tutto l’anno – aggiunge l’associazione Ristoratori della Confcommercio – non sarebbe più legata all’attività prevalente che è quella di bagnino ma sarebbe un’attività in più che verrebbe “regalata” a chi già ne ha già un decisamente più lucrativa. Irrispettosa perché si andrebbe ad aumentare un settore ristorativo già abbondantemente saturo e tutto ciò creerebbe danni a chi oggi fa già fatica a mantenere in piedi la propria attività. Crediamo che le continue richieste da parte degli operatori balneari debbano avere una fine».
I ristoratori fanno riferimento ad un sistema turistico senza equilibrio: «Queste richieste che vanno oltre la logica non possono essere accettate. Qui si tratta solo di concorrenza sleale. A queste cose dovrebbero pensarci anche quei politici che credono ad una destagionalizzazione come motore turistico di una città, senza pensare che invece la stesa porterebbe ad una despecializzazione».

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