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Confcommercio, Varotti: "Decreto sul Coronavirus non è sufficiente"

“Vogliamo pensare che il decreto legge 17 marzo 2020 n. 18 rappresenti solo un primo tassello del piano di azione del Governo per contrastare gli effetti della crisi da COVID -19 sul piano economico e sociale. Si ipotizza un nuovo decreto ai primi di aprile. Ad oggi le misure adottate offrono una insufficiente risposta alle istanze presentate dalla Confcommercio al Governo ed alle vere esigenze del mondo economico“
Amerigo Varotti, Direttore Generale di Confcommercio Marche Nord , precisa : Certo non vogliamo fare polemiche nel pieno di una crisi epidemiologica dirompente. Ma il decreto risponde solo in minima parte alle esigenze dei settori più colpiti dalla crisi che sono il turismo , la ristorazione e il commercio. Sul turismo, poi, le misure previste sono importanti ma insufficienti. Bene la sospensione delle imposte e dei contributi e gli accessi più agili agli ammortizzatori sociali per tutti i nostri settori , ma devono essere pensati e finanziati per un lungo periodo tenendo conto degli effetti negativi della crisi. Vi sono piccole forme di indennizzo per i lavoratori autonomi che sono quasi una “ carità” e che noi vorremmo però estendere alle imprese in ragione dei drastici cali di fatturato che stanno registrando mese dopo mese.
E’ stato affrontato bene il problema dell’estensione della cassa integrazione a tutti i nostri settori MA ZERO AIUTI ALLE IMPRESE.
E con le frontiere chiuse (per le persone, non per le merci) e il blocco della circolazione e degli eventi non ci sono clienti e le imprese chiudono. Come è possibile non prevedere aiuti alle imprese se non vogliamo creare un DESERTO?
Anche sugli affitti non ci siamo: il credito d’imposta del 60% del canone di locazione riguarda solo alcune botteghe e negozi (non tutto il commercio) e i ristoranti/ bar. Ma non gli alberghi!
Noi di Confcommercio Pesaro e Urbino/Marche Nord continuiamo a studiare il corposo decreto (69 pagine) e ad organizzare i servizi necessari alle imprese per attivare le misure previste dal decreto.
Ma continuiamo a lavorare in tutte le sedi per ottenere misure e risorse più adeguate alla catastrofe economica che abbiamo davanti agli occhi.
Anche d ‘intesa con i Comuni. ai quali chiediamo di azzerare le imposte e tributi locali ma che ci vedono solidali nella loro richiesta di maggiori risorse dal Governo centrale.
Intanto invitiamo le imprese a rivolgersi ai nostri Uffici in tutta la Provincia per dar corso a quanto sino ad ora previsto“.

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