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«Sicurezza e qualità della vita due ceffoni»

Ci sono le classifiche, ma anche le realtà quotidiane. Dove la sicurezza, soprattutto per chi fa impresa e propone turismo, è una base su cui poggiare. La perdita di 13 posizioni del territorio pesarese per la qualità della vita no è passata inosservata. IL direttore Confcommercio Amerigo Varotti ammette che sono «arrivati veri schiaffoni. Soprattutto per la Provincia di Pesaro e Urbino dal 23° al 36° posto tra le province italiane e Ancona (dal 25° al 40°). Ma la cosa più scioccante – che viviamo tutti i giorni – è la certificazione della fine dell’isola felice e del benessere. Quando andiamo nel mondo a promuovere il turismo e la nostra Regione, parliamo di sicurezza per il cittadino, pochi reati, un ambiente tranquillo. Oggi emerge che per la situazione dell’ordine pubblico siamo scesi al 49° posto e in particolare per i furti negli appartamenti siamo al 70° posto e al 60° per scippi e borseggi. Viene alla mente la nostra richiesta pre-estiva di potenziare il personale estivo della questura, dei commissariati e dei carabinieri (poche unità rispetto agli oltre 200 agenti mandati a Rimini); penso al fatto che nei giorni scorsi è arrivata la notizia che nei primi mesi del 2015 potrà chiudere a Pesaro la sezione della Polizia Postale e delle Comunicazioni. A cui si aggiunge la chiusura del carcere di Macerata Feltria. Ma non dovevamo contare di più a livello nazionale?»
La domanda retorica é rivolta al sindaco di Pesaro Matteo Ricci che ha nel suo programma un marketing territoriale da promuovere oltre Regione.
Eppure segnali dall’economia arrivano. Varotti parla di un dato « positivo per l’economia regionale sul 3° trimestre 2014 relativi all’occupazione. Le Marche risultano essere tra le quattro regioni dove la percentuale di disoccupazione è più bassa.
In Italia la disoccupazione è a livelli di straordinaria preoccupazione: non è mai stata così alta nella storia. Siamo al 13,2% per un totale di € 3.410.000 di disoccupati. Ed è aumentata sia rispetto al trimestre precedente che all’analogo periodo del 2013. Negli ultimi 8 mesi di Governo Renzi si sono creati 156 mila disoccupati in più. Nelle Marche, dicevo, le cose – pur rimanendo preoccupanti – vanno meglio. Il tasso di disoccupazione è sceso all’8,9% (contro il 13,2% nazionale) e diminuisce sia rispetto allo stesso trimestre dell’anno scorso (9,6%) che al trimestre precedente (9,8%). Il tasso di occupazione sale 62,5% contro il 56% della media nazionale. Il sistema imprenditoriale marchigiano sembra incominciare a risollevarsi. Un sistema fatto di piccole imprese con una forte presenza del settore terziario e dei servizi ed un manifatturiero di qualità. Ma è proprio su questi settori – la piccola impresa - che cadrà la minaccia della legge di stabilità che il Parlamento si appresta ad approvare definitivamente. Le grandi imprese avranno vantaggi. I piccoli niente. Solo aumento di tasse e costi».

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