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Sant’Angelo in Vado: tartufo e sostenibilità più forti delle polemiche

“Il tartufo bianco pregiato è un prodotto tipico che parte dalla sostenibilità ambientale, che sarà il tema dominante della nostra 54° Mostra Nazionale“. Parola di Giannalberto Luzi, primo cittadino di Sant’Angelo in Vado, che questa mattina, presso la sede Confcommercio, insieme al suo assessore al tartufo Romina Rossi e ad Amerigo Varotti, ha presentato il programma 2017 della Mostra Nazionale del Tartufo Bianco Pregiato delle Marche, evento che animerà il piccolo borgo vadese per 4 fine settimana, dal 7 al 29 ottobre, con tante novità.

Il messaggio principe, che farà da filo conduttore alla manifestazione, è proprio la sostenibilità ambientale, la difesa del territorio intesa anche come difesa dell’ambiente ideale per la trifola, una vera e propria perla della terra, tanto preziosa quanto delicata. E così, piazza delle Erbe per un mese intero verrà trasformata in un bosco, dove sarà ricostruito l’habitat naturale del tartufo, con tanto di simulazioni di cerca, arte antica (la mostra di vadese è seconda come anzianità solo a quella di Alba ndr) particolarmente sviluppata e amata da queste parti. A sottolineare la vocazione green ci sarà anche il Giardino degli Amori Segreti, una installazione di prati fioriti in Piazza Umberto primo, dove si faranno letture accompagnate da degustazioni mentre tutte le vie del paese verranno vestite di fiori, per ribadire ancora una volta il concetto della sostenibilità.

Non mancheranno i grandi chef (tra i quali il vincitore di Master Chef Valerio Braschi), i commercianti e tanti altri eventi, che toccheranno il clou con la tradizionale cerimonia del Tartufo d’oro (il 22 ottobre ndr). “Dobbiamo reinventare un modello economico basato sul tartufo – aggiunge Luzi – e la Strada del Tartufo e il Tartufo tutto l’anno sono due elementi fondamentali per riuscirci, perché il tartufo va consumato nei luoghi dove viene trovato, alimentando il turismo“. Un’idea che in Piemonte hanno messo in pratica da tempo, arrivando a generare una spesa di 20 euro nell’indotto per ogni euro che i turisti buongustai investono nella trifola. “Da sempre – spiega invece il direttore di Confcommercio Pesaro Urbino Amerigo Varotti – crediamo che la promozione turistica sia indispensabile per valorizzare il territorio, specialmente i borghi più piccoli incrementando così l’indotto. Negli ultimi mesi abbiamo partecipato alle più prestigiose fiere in Italia e in Europa e abbiamo instaurato rapporti di collaborazione con tante realtà.”

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