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«Ritorniamo ai saldi veri. Basta con questo sistema»

Sì, ritorniamo ai saldi! Il che vuol dire eliminare questa sciocca disposizione che prevede l’inizio dei “saldi di fine stagione” a stagione appena iniziata e ritornare ai saldi di una volta. Che si effettuavano realmente a fine stagione consentendo ai commercianti di non appesantire il magazzino con prodotti di stagione rimasti invenduti ed ai consumatori di fare realmente buoni affari.
Che senso hanno i SALDI il 1 luglio quando ancora i prodotti non sono nemmeno stati venduti a prezzo normale perché la stagione è appena iniziata?? E’ diventata solo una scorciatoia per cercare di vendere un po’ di merce, fare un po’ di liquidità che serve per tirare avanti ma certo non per gestire con adeguati margini di redditività il proprio negozio. Insomma si è costretti, da una norma assurda, a svendere ciò che si è pagato a prezzo pieno, prima ancora della tentata vendita a prezzi normali ed adeguati alla corretta gestione del punto vendita.
Un risultato positivo raggiunto negli ultimi anni è stata l’unificazione, a livello nazionale, della data di inizio saldi. Tutte le Regioni hanno, quest’anno, deciso l’avvio dei saldi il 1° luglio. Evitando così i “pendolari del saldo”. Ma in realtà anche quest’anno c’è stato qualcuno che non ha resistito – come facevano fino pochi anni fa – a fare il primo della classe; quello più furbo che se ne frega dell’accordo nazionale e che studia tutti i marchingegni per “fregare” il vicino.
E così Rimini (sì, proprio quella che noi scimmiottiamo con la Notte “Osa”) si è inventata per il 28 giugno il “Rimini shopping night” chiudendo alla Regione la deroga al divieto di effettuare sconti e promozioni nei trenta giorni prima dei saldi. Una vergogna inaudita che ovviamente nessun Amministratore pubblico “pesarese” ha tentato di bloccare.
Così i nostri operatori – costretti ai saldi mortificanti – sono rimasti cornuti (per l’inizio al 1° luglio) e mazziati (per la concorrenza sleale al 28 giugno dei riminesi).
Complimenti. Altra perla.

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