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Variante nefasta, ci ricorderemo

Nei giorni prenatalizi o prefestivi, come è consuetudine di una politica scellerata, mentre cittadini e imprenditori sono in «altre faccende affaccendati», si tentano i golpe più disparati.
A Roma con le “mancette” inserite nella Legge di stabilità o nel decreto “Salva Roma”; a Fano con la mini-maratona per approvare la più nefasta delle varianti edilizie degli ultimi anni, quella dell’Ex Zuccherificio.
L’approvazione della variante e quindi la trasformazione di un’area artigianale in area commerciale con conseguente futura apertura di nuovi esercizi della grande e media distribuzione di vendita, è forse l’ultimo atto della volontà del Sindaco e della Sua maggioranza, di distruggere il centro storico di Fano ed il tessuto di piccole e medie attività commerciali che, nel centro, in periferia e nei quartieri, hanno sinora garantito occupazione e qualità della vita. Perché un negozio non è solo fonte di occupazione e lavoro ma anche un presidio per la sicurezza e la vivibilità di una città; per lo sviluppo di relazioni sociali e il potenziamento della qualità della vita.
Una città, un centro storico, senza botteghe e negozi, è una città morta. Non a caso si usa il termine “desertificazione della città”.
Ecco: Aguzzi, la Sua Giunta e la Sua maggioranza dopo la variante di Forcolo (6.000 mq di centro commerciale) con la variante dell’Ex Zuccherificio hanno decretato la morte di questo tipo di città e di relazioni.
Per Stefano Aguzzi l’approvazione della variante edilizia (che favorisce i soliti noti e la grande distribuzione) è «una scelta lungimirante».
Se questa affermazione non fosse così drammatica mi verrebbe da ridere!!
«Lungimirante» è un aggettivo che si usa per persona che guarda e vede lontano nel tempo: forse il Sindaco nella sua lungimiranza non vede le centinaia di negozi che saranno costretti a chiudere??? Non vede lo scempio del tessuto sociale e commerciale della città??
Ora, ovviamente, ci attendiamo che la Provincia bocci la variante edilizia.
Altre colate di cemento e nuove grande strutture di vendita non sono ipotizzate nella pianificazione urbanistica provinciale e l’amministrazione provinciale ha impostato il proprio “piano strategico 2020” su un nuovo modello di sviluppo economico e civile che esclude ulteriore grande distribuzione di vendita maggiore sostenibilità ambientale. Perché la variante dell’Ex Zuccherificio è una scelta vecchia, frutto di un politica vecchia.
Ma ovviamente seguiremo anche il percorso politico-personale di tutti i protagonisti di questa triste vicenda: seguendone più da vicino l’attività amministrativa in Comune e se si candideranno a Fano, in Regione, in Europa o nel “circolo cittadino” cercheremo di “non dimenticarli”. Perché siamo stufi di questa vecchia politica e di questi obsoleti politicanti.

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