Le Province spariranno, ma il mondo delle imprese chiede garanzie per il turismo e gli aspetti legati al lavoro. Amerigo Varotti, direttore di Confcommercio fa alcune sottolineature: «La riforma delle Province approvata recentemente dal Parlamento oltre agli aspetti legati alla governante, ha anche aspetti legati alle funzioni ed alle competenze che interessano il mondo delle imprese. Con la nuova legge le Province non sono state abolite ma “svuotate” di poteri. Le competenze provinciali vengono trasferite a Regioni e Comuni con l’esclusione dell’edilizia scolastica, della pianificazione e dei trasporti, della tutela dell’ambiente». Il tema della lontananza spaventa. «Verranno quindi accentrate a livello regionale le funzioni e l’operatività in materia di formazione professionale e politiche attive del lavoro così come erano già state accentrate nelle Marche le problematiche legate all’accoglienza e promozione turistica dopo l’abolizione dei Sistemi turistici locali e provinciali attuata nelle Marche dal dicembre 2012. La Confcommercio di Pesaro e Urbino auspica che la Regione trovi il modo di confermare alla Provincia le competenze sulla formazione e le politiche attive del lavoro. E ciò sia per l’ottimo lavoro svolto sinora, ma anche perché la struttura territoriale ha la capacità di comprendere i fabbisogni delle imprese dei lavoratori e dei disoccupati e trasformarli in progetti formativi che aiutino concretamente le imprese ed i lavoratori e, con la rete degli Enti di formazione accreditai di emanazione sindacale e delle Associazioni imprenditoriali attuare efficaci politiche formative e attive del lavoro. Con snellezza e celerità operativa e con la conoscenza specifica del territorio». Confcommercio chiede rassicurazioni. «Abbiamo seri dubbi che ciò possa avvenire con la stessa praticità (just in time), accentrando le funzioni operative a livello regionale». Quanto al turismo «dobbiamo e vogliamo dare atto del grande lavoro svolto dalla Regione Marche e dall’assessore al Turismo e al presidente Spacca, per realizzare un’innovativa politica di promozione del prodotto regionale, ripensando la propria organizzazione turistica ora incentrata sui cluster di prodotto coinvolgendo gli operatori privati nella promo-commercializzazione dei vari segmenti. Bene anche l’impegno per incrementare la visibilità e la promozione sul web e social network con la realizzazione di un DMS – Destination Management System – che consente il booking on-line senza costi per le imprese assolutamente efficace». «Unico neo – a parte la necessità di maggiori risorse per la riqualificazione delle strutture ricettive – è che a volte sembra che in Regione la Marche vadano da Senigallia a San Benedetto. Ma questo discende dalla politica e dalla rappresentanza politica territoriale».
«Turismo e Lavoro, vogliamo garanzie»
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