Sul caso Green pass obbligatori anche per i dipendenti, il segretario di Confcommercio, Davide Ippaso, spiega la linea adottata dall'associazione proprio nei confronti del possibile obbligo di certificato verde in ristoranti e bar: «Tutti hanno recepito che il Green pass è l'unico metodo per uscire dalla difficile situazione che viviamo da due anni a questa parte, è l'unico spiraglio di luce che ha la capacità di risanare la nostra sanità ed economica e i lavoratori lo hanno capito.
Non è un caso che la maggior parte di loro sia già vaccinato ed in possesso del certificato verde. Ma è necessario estenderlo sul tutto territorio nazionale e in tutti gli ambiti: dai mezzi di trasporto, quali treni regionali e autobus di linea, nelle chiese, nei supermercati e in tutti i luoghi della vita quotidiana delle persone. Noto ancora tante incongruenze che vanno sistemate, noi intanto come Confcommercio continuiamo a rispettare la legge per il bene dei cittadini e lavoratori».
Marco Arzeni, segretario Confcommercio Fano, aggiunge: «Ci sono certo, attualmente,dipendenti di locali pubblici senza green pass, per qualcuno può diventare un problema adattarsi a questo decreto in arrivo ma mi pare logico che se chiedi il pass alla clientela, il primo che deve essere a posto deve essere il locale. Ci vorrà del tempo per adeguarsi. Già c'è il problema per reperire il personale, diventerebbe un problema ulteriore quindi rinunciare a qualcuno dei dipendenti solo perché non hanno il green pass. E prevedo - conclude Arzeni - che quando concretemente entrerà in vigore l'obbligo può essere che qualcuno protesterà, è facile: ma se vogliamo uscire dalla pandemia, la via è quella».
Da Il Resto del Carlino
Da non perdere