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Dal Black Friday alla Bloody Sunday Catene e franchising aderiscono al "venerdì nero"

Varotti: «Rilanciamo la battaglia per le chiusure domenicali»

Per Confcommercio i forti ribassi sono sbagliati vicino al Natale e al periodo dei saldi LA GIORNATA PESARO II venerdì nero del commercio non conquista tutti. Se le grandi catene della distribuzione e del franchising hanno abbracciato senza riserve la moda americana degli sconti pre-natalizi, i commercianti storici indipendenti vedono più rischi che opportunità nei prezzi stracciati di fine anno. A partire da Roberto Ragaglia, gestore di Linea Uomo. Voci discordanti «E una pessima iniziativa - spiega - il nostro negozio non aderisce, come tanti altri che hanno capito che non possiamo importare dall'America solo le abitudini sbagliate». Secondo Ragaglia, questi giorni di commercio drogato servirebbero più che altro a fare fuori i prodotti meno venduti, ad alleggerire i magazzini della merce con meno appeal. «Vorrei anche dire-aggiunge Ragaglia - che la scelta di abbinare questa cosa alla notte bianca della musica grida vendetta. II riconoscimento Unesco è una cosa bella e importante, su cui il sindaco lavora da anni, il fatto che si celebri nella stessa sera del Black Friday è avvilente, la moda sta diventando come il fast food, ovvero fast fashion, prodotti a basso costo e di bassa qualità che non durano nemmeno il tempo di una stagione». Ancora più duro il direttore di Confcommercio Pesaro Urbino Amerigo Varotti. «Sono tendenze pericolose e sbagliate - spiega Varotti - tra poco cominceranno i saldi e la svendita costante della merce può far scattare nei consumatori il meccanismo mentale che li porta a screditare il commerciante, a pensare che sia solo capace di approfittare delle situazioni senza costruire un rapporto di fiducia. Si tratta di pratiche che avvantaggiano solo la grande distribuzione, specialmente quella che opera online, a partire da Amazon. Ma più che al Black Friday, bisognerebbe pensare alle Bloody Sunday, facendo chiudere la domenica i grandi centri commerciali». In effetti, il commercio elettronico e l'elettronica di consumo in generale, cavalca da sempre le mode americane (Trony e Media World offrono sconti ma può anche capitare che anche la gioielleria Bartorelli, decida di sfruttare l'occasione per lanciare il proprio commercio ed offrire sconti una volta impensabili per gli oggetti di lusso. In ogni caso, per capire la differenza di vedute tra chi sta dall'altra parte del bancone, basta fare due passi in centro e rendersi conto che non tutti hanno ceduto al richiamo della pratica americana, che haattecchitoa macchia di leopardo. In Corso XI Settembre, quasi nessuno ha promosso l'iniziativa mentre in via Branca, dove le catene di franchising abbondano, sembra di essere in un'altra città, un'atmosfera dal sapore squisitamente Usa. C'è ad esempio chi, come Groove e Golden Point non ha voluto limitare le vendite promozionali al solo venerdì, estendendo l'idea a tutto il fine settimana, praticamente un black weekend. A tutto low cost E c'è chi è andato oltre, come il gigante dell'abbigliamento low cost HeM, che ha portato gli sconti addirittura fino al 70% e per tutta la settimana. C'è anche chi, forse per non aver ancora digerito del tutto l'invasione di lemmi anglosassoni nel nostro vocabolario, si è inventato il Black Friday. Forse c'è ancora tempo per correggere il tiro.

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