Un nuovo discount che apre alla Torraccia, un altro che sta completando la propria sede alla Celletta e la grande catena che potrebbe affacciarsi a fine anno in via Pedrotti. Saranno anche tempi di crisi, ma evidentemente a Pesaro le grandi società del commercio non hanno alcuna intenzione di restare con le mani in mano. La prima novità i pesaresi la toccheranno con mano in autunno quando in via Gagarin, nell’area di massima concentrazione della grande distribuzione, aprirà i battenti il nuovo punto vendita della Lidl. Prenderà posto nei locali del centro Palas, che resterà nella metà dell’edificio con l’abbigliamento. Lidl è la catena tedesca di supermercati e discount specializzata in alimentazione, bevande, articoli per l’igiene e altri prodotti per la casa che conta oltre 600 punti vendita e 12mila collaboratori solo in Italia.
Nella nostra provincia si è affacciata solo a Marotta, ma evidentemente i piani del colosso teutonico vanno nella direzione di un’espansione, In dirittura di arrivo, in via del Novecento, anche il nuovo Conad superstore che sta a pochi metri dal supermercato A&O della Celletta. Avrà un area di vendita di 1.600 metri, 130 parcheggi a raso e 80 coperti andando a consolidare la presenza di Conad nel territorio di Pesaro. HA scelto invece il centro storico la catena d’abbigliamento H&M che ha puntato la propria attenzione su spazi dell’ex-Cubo, in via Pedrotti, di fianco a Piazza Olivieri e al Conservatorio Rossini. Dovrebbe accendere le insegne prima di Natale con un negozio di 200metri quadrati, ma sembra che i tempi si siano allungati.
Per quante catene scelgano la Piazza di Pesaro per nuove aperture, altrettante però rinunciano. Definitivamente accantonata l’idea di sbracare alla Torracia da parte degli americani di McDonald’s, mentre la Decathlon, colosso italiano di articoli sportivi, per il momento ha preferito avviare un secondo negozio ad Ancona, nel centro storico. «Sta accadendo esattamente ciò che avevamo previsto: queste strutture commerciali, a parte casi particolari, prima mandano a gambe all’aria i negozi tradizionali, poi con la concorrenza selvaggia si ammazzano tra di loro» è il commento del direttore di Confcommercio, Amerigo Varotti. «La politica se ne deve fare una ragione: se volgiamo tutelare la città dal punto di vista sociale e di vivibilità, dobbiamo contrastare in tutti i modi queste tendenze. Non come è accaduto con il nuovo piano regolatore che facilita ancora di più l’apertura di questo tipo di centri».
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