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Negozianti e ambulanti "Le fiere,la vera piaga"

Ambulanti e commercianti, un danno continuo da estirpare. Il tema della contraffazione e della vendita del falso fa scattare i negozianti. Per Giovanni Rinaldi, rappresentante della categoria dei commercianti ambulanti pesaresi è un argomento caldo. “Nei mercati settimanali registriamo una concorrenza di venditori abusivi che si mettono ai margini e vendono prodotti falsi o di qualità pessima. Ma è un fenomeno tutto sommato che riusciamo a gestire, pur soffrendo di mancati incassi. Il vero bubbone riguarda le fiere di San Nicola e quella di Fossombrone. In particolare quella pesarese è un disastro. Abbiamo abusivi ovunque che ci penalizzano e portano via incassi. Vogliamo essere tutelati maggiormente perché paghiamo il posteggio e abbiamo diritto che chi organizza la fiera provveda anche ai controlli. Abbiamo canoni fino a 600 euro, non possiamo vedere chi vende davanti a noi scarpe o borse contraffatte a pochi euro alla stessa gente che poi non comprerà da noi. È inaccettabile. Pesaro Parcheggi pensi anche a rafforzare il presidio, magari con gli ausiliari. Non vogliamo più assistere inermi a queste scene. Hanno aumentato gli incassi perché ci sono più espositori, ora organizzino un cordone di sicurezza adeguato”.

Il bilancio di Pesaro Parcheggi parla di 190 mila euro di ricavi da manifestazioni tra cui la Fiera di San Nicola, 175 mila dai mercati settimanali e 26 mila da quelli antiquari. Le forze dell’ordine organizzano servizi ad hoc, ma spesso gli abusivi scappano e tornano appena non vedono gli uomini in divisa. I sequestri non sono mancati perché la Finanza ha intercettato 400 articoli prima ancora che arrivassero alla Fiera di Fossombrone e 300 oggetti destinati a Pesaro. Stesso discorso per la polizia Locale.

Anche la Confcommercio con il direttore Amerigo Varotti sottolinea come “il fenomeno sia molto sentito soprattutto nel periodo estivo. I venditori abusivi di merce falsa sono aumentati perché sulle spiagge della Romagna hanno intensificato i controlli e gli ambulanti si sono spostati da noi. Anche qui Finanza e Polizia hanno effettuato più servizi e li abbiamo sempre ringraziati, ma vista la crisi e lo stagnare dell’economia ci saranno ancora clienti che compreranno false griffe per risparmiare. Per questo siamo certi che ben prima dell’estate serva incontro con la Prefettura e le forze dell’ordine per mettere in campo un’azione sinergica con le associazioni di categoria e la Camera di Commercio per contrastare di più il fenomeno”. Quello che si vede è l’ultimo anello della catena. “Non c’è dubbio che dietro questi poveretti extracomunitari ci sia la criminalità organizzata, aziende cinesi ma anche italiane che producono il tarocco. L’invito è quello di non comprare perché si dà una mano alle mafie”.

Anche per Roberto Borgiani, segretario provinciale Confesercenti il fenomeno “è radicato sul territorio. Tanti nostri associati lamentano una concorrenza sleale e senza precedenti verso questo mercato del falso. Sono soprattutto gli ambulanti a soffrirne di più perché i prodotti penetrano e si confondono, ma chi è in regola si trova gli incassi minati”.

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