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Dopo 70 anni di successi il commercio è umiliato

In occasione del 70° Anniversario di fondazione della Confcommercio di Pesaro e Urbino, l’Associazione ha pubblicato un libro di Gabriele Falciasecca su “Il commercio a Pesaro tra storia e attualità”.
Il libro, che è in vendita presso gli uffici della Confcommercio e in alcune librerie, ripercorre la storia del commercio pesarese e l’importanza che il commercio ha avuto per lo sviluppo economico e sociale della città.
Scorrendo le pagine del libro, ammirando le tante foto storiche che ci ricordano una realtà commerciale e sociale “che non c’è più”, «viene certo un po’ di malinconia ma anche una rabbia profonda per le tante scelte politiche ed amministrative sbagliate che hanno determinato la desertificazione delle nostre città e la chiusura di tante botteghe e negozi» sottolinea il direttore generale Amerigo Varotti.
Rabbia «per l’incapacità colpevole della politica di leggere e guidare lo sviluppo dei territori, presi come sono – i politici – dalla frenesia del consenso elettorale e dalla megalomania mediatica». Politici e amministratori che per Varotti «hanno riempito l’Italia, e la nostra Regione, la nostra Provincia e Pesaro di tanti, troppi, centri commerciali e ipermercati, dovrebbero vergognarsi, essendo i responsabili della morte di migliaia di imprese e dello stato comatoso dei nostri centri storici».
Per Varotti l’economia del territorio è stata ridota in uno stato vergognoso e gli amministratori «persistono nell’errore sostenendo politiche urbanistiche e commerciali fallimentari, insostenibili dal punto di vista ambientale, sociale, commerciale e turistico».
Come è nel caso dell’outlet di Marotta «voluto dai pessimi amministratori del Comune di Mondolfo e sostenuto anche dal Presidente della Provincia e Sindaco di Peglio, Tagliolini, dal Sindaco di Urbino, Tavullia Cagli, San Lorenzo in Campo, Vallefoglia e San Costanzo e da tutto il PD».

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