«Abbiamo appreso con sconcerto del parere positivo del consiglio e sconcertanti sono le motivazioni che hanno accompagnato questa scelta: l’outlet porterà sviluppo, attrattiva e nuova occupazione per il territorio, aprendo opportunità anche turistiche. Davvero si vuol fa passare questo progetto distruttivo per un’opportunità? Davvero si può pensare che oltre 100 nuovi negozi di abbigliamento, riuniti in un grande spazio commerciale di 30mila mq, non saranno un vero e proprio terremoto per le piccole e medie attività locali?» Roberto Borgiani e Amerigo Varotti, direttori di Confesercenti e Confcommercio ribadiscono la loro contrarietà al villaggio grandi firme. «Il mercato è già saturo – riprendono – e nuova offerta significherà la morte di molti negozi. Ma tanto, dicono, le piccole attività stanno chiudendo anche ora che il progetto è sulla carta. Come dire a migliaia di lavoratori che perderanno il loro posto di prenderne atto perché così é. Come dire che il futuro dei nostri centri storici è segnato, perché, svuotandosi di negozi, a poco a poco diventeranno sempre meno frequentatati e sempre più insicuri. Di questo, chi ha votato sì all’outlet dovrà assumersi la responsabilità. I nuovi posti di lavoro non basteranno a bilanciare quelli persi. Le risorse spese nella struttura non rimarranno nel territorio …. E non è vero che ci sarà nuovo turismo: chi arriva compra e se ne va».
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