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Lo schiaffo romagnolo brucia agli operatori «Via dalla Notte Rosa, per noi solo un costo»

«La Romagna ci ha tagliato fuori della Notte Rosa? Li ringrazio, ora Pesaro esca dall'evento, per noi é inutile e costoso», afferma Varotti. «Si ricordano di noi solo quando é il momento di pagare, Pesaro svegliati e differenziati», rileva Marcucci Pinoli. Anche l'opposizione va all'attacco. "Together", ma non per tutti. La campagna di promozione della notte Rosa del prossimo 7 luglio, con la comunicazione del novo logo ha oscurato del tutto Pesaro, che ha confermato l'appuntamento nel 2017, e quei Comuni del Nord delle Marche che vi avevano aderito nelle ultime due edizioni.

Vengo anch'io, no tu no
«Io mi ritengo felice di questa scelta della Romagna - interviene il direttore della Confcommercio Amerigo Varotti - e lo dico perché la Notte Rosa non rappresenta le Marche. Il brand é ormai noto, ed é conosciuto come il Capodanno dell'estate romagnola, non di certo dell'estate dell'Adriatico. Nell'immagine di tutti i turisti, quando c'é la Notte Rosa, si va in Romagna». E' anche una questione economica. «Spendere soldi come ha fatto l'anno scorso Pesaro, 75 mila euro solo per l'adesione all'evento, é una follia - va avanti il direttore Confcommercio - di cui bisognerebbe rendere conto agli amministratori locali». Dal 2015 la Città di Rossini partecipa alla kermesse romagnola, nata dodici anni fa. «In questi due anni può aver portato un po' di movimento in più per le città che vi hanno aderito, ma si poteva benissimo fare un evento o un concerto, senza abbinarci la notte rosa, evitando così di spendere soldi, tanti, troppi, per l'adesione. Spero che l'esclusione dalla campagna promozionale, spinga l'amministrazione di Pesaro ad uscirne». alternative? «La Regione Marche - ricorda Varotti - ha definito un progetto per tutta la costa adriatica di una notte di promozione delle Marche. Mi auguro che il Comune di Pesaro, come ha già fatto Fano, che é uscita dalla Notte rosa, aderisca alla Notte dei Desideri. Ci vuole una giornata di promozione del turismo balneare delle Marche, che non può essere la Notte Rosa». Chi, come Varotti, é convinto che Pesaro debba fare le valigie e uscire dalla kermesse, é l'albergatore Alessandro Marcucci Pinoli. «L'ho sempre detto, scritto e sostenuto: la Romagna prende solo e non dà mai niente. Si ricordano di noi solo per il conto, Pesaro svegliati differenziati: noi non siamo il divertimento romagnolo, puntiamo sulla qualità e non sulla quantità». Dice la sua anche la consigliera di Siamo Pesaro, Roberta Crescentini: «Oltre 75.000 euro per partecipare alla Notte rosa e non siamo nemmeno nominati. Complimenti a chi ha votato questa spesa».

Il Comune intervenga

«noi dell'opposizione - prosegue - eravamo contro perché non ritenevamo e non riteniamo tutt'ora che questa sia una manifestazione che possa portare benefici a Pesaro. Se puoi avere l'originale a 20 minuti di macchina, perché fare una brutta copia a Pesaro? Quei soldi potevano essere spesi per pubblicizzare meglio le nostre eccellenze come Rossini o il Parco Naturale o i Musei Civici. invece si é deciso di rincorrere il divertimentificio romagnolo. Lo abbiamo detto più volte, manca la visione di quello che deve essere il turismo a Pesaro».



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