Questa settimana ci siamo recati in una storica pasticceria pesarese, dove l’arte pasticcera artigianale è basata sulla freschezza dei prodotti e sulla dedizione per questa professione di Costante Alberini che, dopo 60 anni di duro lavoro, tutte le notti accende i macchinari del suo laboratorio e si immerge nel suo dolce mondo insieme alla sua squadra.
Ci può raccontare la nascita della vostra storica pasticceria?
La nostra pasticceria nasce nel lontano 1920, siamo quasi a 100 anni di attività. Mio nonno Costante avviò l’attività, poi nel 1946 il testimone passò a me fino ad arrivare ai giorni nostri. Non furono sempre tempi facili, quando mio padre Athos morì, mia mamma Maria Luisa Cortiglioni, io e mia sorella, che all’epoca avevamo rispettivamente 16 e 12 anni, pensammo per un periodo di chiudere l’attività. Poi abbiamo cambiato idea, ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo risollevato l’azienda. Ricordo periodi di lavoro anche di 16 ore al giorno. Ma non porto rancori, anzi, oggi che potrei riposarmi invece che venire al lavoro alle 03.00 vengo alle 00.30, questo lavoro è una droga per me.
Cosa ne pensa di questa moda sfrenata per il cake-design che sta impazzando su ogni trasmissione?
Non credo tanto in queste mode passeggere. È meglio un prodotto curato nel valore degli ingredienti piuttosto che ricercato nell’estetica. Secondo me è sempre la qualità che paga a lungo termine, soprattutto nel campo della pasticceria. Ed in queste torte vedo molta immagine, ma poco valore delle materie prime utilizzate, e questo il consumatore lo percepisce.
In un periodo di crisi il rito della colazione in pasticceria è ancora vivo?
Il rito è sicuramente ancora vivo, diciamo che il calo più pesante lo viviamo d’estate in quanto la gente magari fa colazione sul lungomare o dai bagnini. Poi ad agosto inizia una piccola ripresa con i turisti Italiani, quando arriva settembre si torna ai ritmi normali. Abbiamo molta presenza anche il pomeriggio, squadre di ragazzini vengono a fare merenda con i pezzi salati o le signore che passeggiano per il centro si fermano per un caffè.
Grazie alla sua intraprendenza e la sua volontà è stato insignito sia della carica di Cavaliere della Repubblica che premiato come Maestro del Commercio. Ci può dire quali emozioni si provano dopo tanta fatica e passione dedicati al mestiere?
È stata un’esperienza unica, molti miei parenti e pure alcuni miei clienti sono venuti alla premiazione, l’emozione fu tale che mi commossi. Furono le più grandi gratificazioni per tutto il lavoro svolto fino ad oggi, oltre alla bella realtà della mia attività ovviamente.
Com’è nato il legame con Confcommercio?
Il legame con Confcommercio nasce nel 1959 dopo un rapporto di lavoro con un dipendente finito male. Mio padre non era solo un gran pasticcere ma anche un grande uomo di amministrazione, e grazie alla sua meticolosa conservazione di tutti i documenti compresi foglietti volanti ed all’aiuto dell’Associazione riuscimmo a sistemare la faccenda. Da allora rimasi sempre grato e fedele associato.
Possiamo dire che dopo tanto tempo la Pasticceria Alberini lavora “con forza e coraggio” per offrire ai suoi clienti un prodotto di ottimo livello e una professionalità rinomata?
Assolutamente, solo con forza e coraggio si riesce ad andare avanti oggi. E questo è un messaggio rivolto soprattutto ai giovani: non perdete la speranza, ed in quello che fate metteteci più forza e coraggio che mai. Verrete ripagati.
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La sapienza di Costante, l'arte pasticcera pesarese dal 1920
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