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Infrastrutture e Demagogia

Il problema del ritardo infrastrutturale della Provincia di Pesaro e Urbino è un dato ormai acquisito da anni.
La scarsità di collegamenti ferroviari est-ovest ; la triste tele novela della Fano Grosseto che da almeno 40 anni passa da scrivania a scrivania di politici e tecnici ministeriali; la scarsità di strade statali e quindi di investimenti statali sulle nostre strade ; il dramma delle strade provinciali abbandonate alla vergogna attuale a causa della assurda situazione finanziaria in cui i governi lasciano le province.
Sono tutte cose note da anni. Ci aspettavamo che la recente visita del Ministro delle Infrastrutture Del Rio a Pesaro – pompata mediaticamente come l’evento del secolo – portasse delle risposte chiare e definitive . Insomma che ci fossero delle novità , tempi certi e soprattutto denari pronti da spendere.
Ed invece il nulla ha prevalso insieme all’arroganza ed alle gravi dimenticanze.
Se si esclude la limpida e corretta disanima dei problemi infrastrutturali marchigiani fatta dal Presidente della Giunta Regionale Ceriscioli , abbiamo assistito al solito chiacchiericcio senza risultati :
Il Presidente della Provincia Tagliolini era troppo legato ai doveri di Partito ( PD) per non urlare in faccia al Ministro dei Governi Renzi- Gentiloni ( che è la stessa cosa) che lo stato di abbandono in cui versano le Province non consente a questi Enti di farsi carico della manutenzione delle strade oggi ridotte a vergognosi ammasso di buche. Sempre molto gentile ed ossequioso non poteva certo rappresentare la rabbia dei cittadini di questa Provincia e delle Imprese turistiche le prime , forse , ad essere danneggiate dall’assenza dello Stato.
Il Sindaco di Pesaro ha colto l’occasione per fare l’elenco dei risultati raggiunti ed in corso di realizzazione. Cioè poco o niente. Tra l’altro con tempi di realizzazione fantasiosi ed incerti. Mancava che tirasse fuori la balla dei 47 miliardi di tesoretto per gli investimenti in questi giorni decantata dal duo Renzi-Boschi per far esplodere di risa l’intero uditorio.
Ma certo una cosa è emersa . Contrariamente agli accordi presi a livello territoriale con i Sindaci il crono programma degli investimenti dei lotti della Fano – Grosseto è stato sostanzialmente modificato tanto da far pensare a molti che forse questo Ministro e questo Governo non ascoltano i territori ma qualche anima bella del Partito, più interessato a questioni personali che non alle esigenze delle popolazioni e dei territori.
Grande assente , poi , in tutti gli interventi , la riattivazione della Ferrovia Fano – Urbino.
Nonostante sia stata inserita a livello nazionale tra le tratte dismesse da riattivare a scopi turistici , la manifesta contrarietà di alcuni dei relatori ( che in questi anni han provato in tutti i modi di boicottare questo progetto ) ha fatto sì che di Ferrovia Fano – Urbino si sia vergognosamente taciuto.
La sensazione è che dopo tante chiacchiere lo stato delle infrastrutture nella nostra Provincia resterà tale e quale ad oggi.

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