I conti dell’imposta di soggiorno li fa l’albergatore che incassa dal turista e paga il comune. Il cinema Astra ha ospitato un incontro tra gli albergatori e la Confcommercio, gli esperti dell’associazione hanno spiegato le norme relative alle assunzioni stagionali e altri aspetti. Assieme al Presidente di Confcommercio Angelo Serra e al direttore Amerigo Varotti c’erano Ferdinando Ricci, esperto dei servizi fiscali; Marcello Maffei, curatore degli aspetti legali e il consulente del lavoro Arianna Balestrieri che ha informato gli operatori turistici sulle nuove norme del lavoro flessibile e sull’operato degli ispettori di controllo Inps, Inail e del lavoro.
A proposito della tassa di soggiorno la Confcommercio ha consigliato di incassarla con una ricevuta a parte per non incorrere nell’errore della ricevuta fiscale. Ci saranno albergatori che però non faranno pagare la tassa di soggiorno al cliente, altri la metteranno in conto, altri ancora lo faranno come sconto. «Sta di fatto – ha detto il presidente degli albergatori Angelo Serra – il Comune conta di incassare 210 mila euro, ma dovrà sostenere una spesa d’incasso di 40 mila euro».
Gli albergatori con hotel più importanti contano di occupare almeno mezz’ora al giorno per il conteggio e la registrazione dell’imposta di soggiorno (dal 1 giugno a tutto settembre) i dati sono da inviare per resoconto all’Istat, Questura e Comune.
Il Sindaco Domenico Pascuzzi che è commercialista, ha cercato di gettare acqua sul fuoco della possibile polemica: «Molti albergatori o dovranno fare altro che la gestione di sempre: non vedo danni e costi ulteriori, è solo un lavoro in più».
Il nodo dell’imposta di soggiorno
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