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«ENTI CAMERALI PROSSIME VITTIME DELLA DEMOGOGIA FIRMATA RENZI»

La demagogia ed il populismo renziano farà un’altra vittima: le piccole e medie imprese italiane. La volontà di ridimensionare le Camere di Commercio (da un lato riducendone del 50% le entrate e, dall’altro, limitandone le competenze alle sole funzioni “statali”) colpirà infatti pesantemente le piccole e medie imprese che non avranno più il supporto ed il sostegno delle Camere di Commercio.
Perché le Camere di Commercio oltre alle funzioni pubbliche, “statali”, demandate da leggi dello Stato e dell’Unione Europea, svolgono una importante azione di sussidiarietà e di promozione e sostegno delle attività economiche.
Penso alle risorse devolute alle Cooperative di garanzia fidi o alla Società Regionale di garanzia che hanno consentito a migliaia di piccole e medie imprese di ottenere i finanziamenti dalle banche; penso ai fondi destinati all’internazionalizzazione che hanno supportato migliaia di aziende nelle azioni di conoscenza e penetrazione commerciale all’estero; penso ai contributi per l’abbattimento dei costi per la partecipazione alle fiere all’estero; penso alle tante iniziative di promozione turistica o di sostegno determinante alle tante manifestazioni di accoglienza, di eventi sportivi, enogastronomici che si svolgono sul territorio e che producono un indotto economico.
Eventi che ormai si realizzano solo grazie al contributo delle Camere di Commercio ma che sono indispensabili per la vita delle nostre comunità e consentono alle imprese di lavorare.
Potrei continuare parlando dei contributi per le Reti d’impresa, per gli stage lavorativi o per la valorizzazione delle produzioni enogastronomiche.
Con il progetto renziano tutto questo non ci sarà più. Allora sarebbe auspicabile una forte presa di posizione da parte delle altre realtà istituzionali del territorio e dei parlamentari.
Perché ogni tanto si può anche dissentire dal “leader maximo”.

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