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«E’ UNA ALLEANZA ORGANICA QUELLA CON CONFINDUSTRIA»

Varotti: «Mai arrivati a tanto nei rapporti coi costruttori»

Amerigo Varotti ha appena ricevuto in prefettura la nomina dio Cavaliere Ufficiale della Repubblica. Ma è facile passare dalla soddisfazione allo sconcerto per il direttore provinciale della Confcommercio.
Dicono che non sia molto soddisfatto della giunta formata da Matteo Ricci?
«Non sono affatto soddisfatto della scelta del sindaco di allearsi esclusivamente con Confindustria, nominando un dirigente dell’associazione all’Urbanistica. E comunque le dico una cosa …»
Dica, dica.
«L’insoddisfazione non riguarda solo me. Telefoni e Bordoni della Cna o alle altre associazione. Io ho ricevuto tanti messaggi e chiamate, tutte tra il sorpreso e l’indignato. D’altra parte un tale livello di compromissione non era mai stato raggiunto».
Addirittura?
«Basta scorrere la storia della città e dei rapporti tra ex-Pci e industriali e costruttori per sapere come sono andate le cose. Ma nominare la responsabile dell’urbanistica della Confindustria assessore proprio in quel settore è u livello che non era mai stato raggiunto. Vedremo cosa diranno anche le associazioni degli ambientalisti».
C’è la giustificazione della velocità, da trasformare nell’incarico di Stefania De Regis da richiesta a fatto concreto.
«Va bene, speriamo che ci sia velocità. Ma in realtà c’è un Prg light che la giunta Ceriscioli lascia in eredità e che verrà gestita dalla rappresentante dei costruttori. Ci sono tante partire aperte. D’altra parte il messaggio era già arrivato con Renzi».
Lei dice?
«Non lo dico io. Lo dicono i fatti. Avevamo chiesto 5 minuti di incontri per le piccole imprese con il presidente del consiglio. Ci è stato risposto che andava solo da Scavolini, come a Cesena sarebbe andato a pedalare da Technogym. Ebbene, invece, abbiamo visto che ha incontrato solo industriali. Peraltro solo persone che hanno ottenuto dall’amministrazioni comunali solo varianti».
Cioè?
«In prima fila con il presidente del consiglio c’erano costruttori come Montagna e Bertozzini; il patron di Xanitalia che ha avuto una bella variante su area agricola. E poi Filippetti e qualche altro. E’ chiaro che la scelta di Ricci è politica, totalmente politica».
Dipenderà dal grande consenso ottenuto.
«Ho sempre paura di chi ottiene troppi consensi, perché si perde il collegamento con la realtà. Un po’ come Renzi che vuole chiudere le Camere di Commercio, togliendo l’obbligatorietà del contributo».
Dov’è il danno?
«Poi chi penserà alle piccole imprese del territorio … Chi si occuperà di aiutale ad andare all’etero? A fare sistema? Non certo Confindustria che ha le medesime idee di Renzi, Ricci e cosi. E’ una scelta politica. Legittima ma che scontenterà tanti: imprenditori ed associazioni di categoria».
Beh, a proposito di politica, anche voi avevate il segretario comunale Davide Ippaso consigliere comunale uscente.
«Appunto, consigliere comunale, votato dai cittadini. Qui siamo oltre, siamo a,,a chiamata esterna di un funzionario-dirigente di Confindustria».
E’ un po’ invidioso del direttore di Confindustria di Pesaro e Urbino?
«Ho appena fatto a Salvatore Giordano i complimenti. Per lui è un doppio vantaggio. Risparmia anche uno stipendio da 100mila euro ed i relativi contributi che vengono versati dalla collettività. Diciamo che il vantaggio è doppio. Il risultato per i pesaresi è tutto da vedere …».

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