C’è fame di cultura in Italia, da quando è stato dimostrato che con la cultura si mangia. E infatti il Governo ha appena varato un nuovo decreto. Il direttore provinciale di Confcommercio Amerigo Varotti è fiducioso: «il Ministro del Turismo e della Cultura Dario Franceschini appena insediatosi ebbe a dichiarare “mi rendo conto di essere alla guida del più importante ministero economico del Paese”. Parole “sante” per chi, come il sottoscritto e la Confcommercio ritengono che il “turismo e la cultura sono le leve fondamentali di sviluppo economico del Paese”. Parole che si contrappongono (era ora !) a quelle espresse dall’ex-Ministro Tremonti che sosteneva che “con la cultura non si mangia”.
Ora, nei giorni scorsi, il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto cultura e turismo che, speriamo velocemente, seguirà il normale iter parlamentare».
Nel decreto vengono previste novità importanti. «Tra queste un credito d’ imposta del 30% per le spese sostenute dalle strutture ricettive per la digitalizzazione e per la ristrutturazione degli alberghi – dice Varotti -. Due misure cumulabili che favoriranno il miglioramento e la riqualificazione delle strutture ricettive.
Non è però accettabile che questa misura sia limitata solo ad una parte della filiera turistica: come è pensabile che restino escluse le agenzie di viaggio o i ristoratori che costituiscono elemento essenziale dell’offerta turistica e che dopo le ricchezze artistiche sono il secondo motivo che incide sulla scelta dell’Italia quale destinazione da parte dei turisti stranieri?
Nel decreto si parla poi di commissariamento dell’ENIT. Ci auguriamo che il tutto avvenga con rapidità».
«CREDITO D’IMPOSTA VA ALLARGATO ANCHE AD AGENZIE E RISTORANTI»
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