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CASELLI E IL PREMIO ANTIRACKET «EDUCARE I GIOVANI ALLA LEGALITA’»

«Abbiamo evitato anche nel nostro territorio che la rabbia dei commercianti si trasformasse in tanti forconi e tumulti sociali, dovuta in parte alla crisi economica. E la risposta è stata che da più parti si vogliono distruggere i patronati, dopo aver massacrato le Camere di Commercio». Amerigo Varotti, direttore di Confcommercio di Pesaro e Urbino, nonostante il ruolo di moderatore alla cerimonia di premiazione per i commercianti over 50 e il prestigioso premio antiracket al procuratore Giancarlo Caselli, un sassolino nella scarpa se l’è voluto togliere, di fronte una platea numerosissima nella sede di Confcommercio alla presenza dei parlamentari Alessia Morani, Camilla Fabbri, il sindaco Matteo Ricci, il presidente della Camera di Commercio Alberto Drudi,il presidente dell’Assemblea legislativa Regionale Vittoriano Solazzi. Per Solazzi, «bisogna fare una riflessione su questa crisi, che già ha determinato tre anni di recessione e un anno di deflazione. Anche se a livello regionale e locale si sbaglia a parlare di crisi congiunturale. Le regioni sono più articolate. E’ in atto una crisi culturale, che ha fatto venir meno il valore del lavoro, che è stato valutato per troppo tempo, in maniera marginale. In secondo luogo occorre recuperare una cultura dei comportamenti a tutti i livelli. Oggi domina una cultura dell’effimero e occorre recuperare l’etica e il senso della responsabilità. Infine il valore delle regole che devono essere rispettate per creare condizioni di sviluppo e coesione sociale». Per Drudi, «se nelle città della nostra provincia,ancora si può camminare con tranquillità e i fenomeni malavitosi non si sono sviluppati, lo dobbiamo in particolare a lavoratori come i commercianti e la stessa Camera di Commercio, che in questo momento si vuole portare sull’altare sacrificale, con un taglio del 35% quando in questi anni ha contribuito alla promozione sui mercati esteri e ai progetti lavoro per cento giovani da inserire nelle aziende».
Infine l’intervento più atteso quello di Caselli, che ha ringraziato per il Premio Antiracket e ha voluto ricordare gli altri magistrati e personale amministrativo che in questi anni hanno collaborato con lui, nelle difficili inchieste alla Procura di Palermo. «Purtroppo anche oggi occorre ribadire che le regole e la legalità sono alla base della convivenza civile, anzi in questo momento di crisi economica, la legalità conviene, perché la gente vive in un clima di insicurezza. Per esempio, prendiamo il fenomeno della corruzione: il costo per questi reati è di 1000 euro per ogni cittadino italiano, compresi i neonati. Quante cose si riuscirebbero a realizzare recuperando quel denaro! Un altro aspetto da considerare – ha concluso Caselli – è la solidarietà, di fronte alle vittime dell’illegalità. Anche in questo territorio, ancora abbastanza tranquillo, per quanto, per quanto riguarda manifestazioni malavitose, occorre però stare attenti ed educare le nuove generazioni ai valori della legalità e delle regole».

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