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«Assurdo non farci lavorare Sapremmo garantire la sicurezza»

Lo denuncia Barbara Marcolini, presidente della Confcommercio di Fano, che parla di «una situazione drammatica, per tutte le attività che hanno abbassato le proprie saracinesche dal 9 marzo».

L'ira di Confcommercio «Assurdo non farci lavorare Sapremmo garantire la sicurezza» «Vertiginosa caduta nei consumi, spese di gestione insostenibili, sussidi ai commercianti inesistenti».

Lo denuncia Barbara Marcolini, presidente della Confcommercio di Fano, che parla di «una situazione drammatica, per tutte le attività che hanno abbassato le proprie saracinesche dal 9 marzo». «Le imposte e tasse - osserva Marcolini - sono state solo rimandate: le bollette arrivano, anche se il locale è chiuso. In compenso, ci hanno proposto di indebitarci ancora, fino a 25mila euro, così da poter pagare le tasse e i debiti accumulati nei mesi di chiusura. Altre tre settimane di blocco, come indicato dal Presidente Conte, causeranno il fallimento dei negozi». La dirigente di Confcommercio vede in maniera molto pessimista il futuro delle attività commerciali: «E' assurdo che le restrizioni imposte colpiscano in modo così indiscriminato i nostri negozi, che potrebbero benissimo applicare tutte le condizioni di sicurezza previste, come avviene nei supermercati. L'urgenza - conclude la presidente di Confcommercio - è quella di ripartire, garantendo la salute collettiva con tutti i dispositivi di sicurezza, ma il più presto possibile e sicuramente prima del 18 maggio».


da Il Resto del Carlino

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