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Albergatori e bagnini «Riaprire le frontiere»

Tra gli albergatori, secondo il direttore di Confcommercio Marche Nord Amerigo Varotti, serpeggia un sentimento di delusione per la Pasqua, ma di speranza per la stagione estiva. «C'erano grandi aspettative per poter cominciare a lavorare seriamente a Pasqua dopo tanto tempo di inattività- spiega il Direttore Generale Varotti - , ma con gli eventi annullati e gli spostamenti tra le regioni ancora vietati le strutture ricettive saranno aperte per legge ma chiuse di fatto. Il turismo non ci sarà. E questo per la provincia significa rinunciare a migliaia di presenze legate ad eventi sportivi e culturali». «L'anno scorso dopo il lockdown ci fu un boom di presenze- continua Varotti-. Segno che il modello turistico marchigiano, un turismo sostenibile e non di massa, sta piacendo molto. Il nostro tour operator sta ricevendo gia' tantissime richieste per la stagione estiva, in particolare nelle aree interne, che speriamo di poter soddisfare. Questo non significa che non ci sia la preoccupazione che, specie lungo la costa, qualche attività possa non riaprire. Richieste al Governo? Riaprire le frontiere tra regioni, più risorse per i ristori e spostamento dei preammortamenti dei finanziamenti».

Quanto agli imprenditori balneari più che la pandemia a preoccuparli e la spada di Damocle della Bolkestein che grava sulle loro teste. «Non pensavo di trovarmi un anno dopo con le stesse difficoltà- spiega la portavoce nazionale di Cna Balneari, Sabina Cardinali-. Anche per quest'estate continueremo a parlare di turismo di prossimità ossia senza stranieri. Chi ha la clientela locale si salva, chi lavo- rava con gli alberghi fa più fatica. La speranza è che almeno i confini regionali siano aperti altrimenti sarebbe una stagione terribile. Richieste al Governo? Spero si faccia sentire sulla Bolkestein. Tanto più in una fase pandemica la difesa del lavoro e delle imprese è sacra».


da il Corriere Adriatico

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