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Agricoltura, turismo ed e-commerce: così il Distretto biologico pesarese «rimarrà nella storia»

Costituito il patto tra 26 comuni, Confcommercio, Cna e Sharryland. Carloni riguardo il modello di sviluppo economico: «Porteremo il distretto del bio all'Expo di Dubai»

Un nuovo modello di sviluppo economico legato alla sostenibilità ambientale. Ecco il Distretto biologico terre marchigiane, un patto tra 26 comuni, agricoltori bio, Confcommercio e Cna per promuovere il territorio e i suoi prodotti.

Durante una conferenza stampa a Urbino, comune entrato nel progetto, è stato presentato il progetto: «Si tratta di un patto tra agricoltori bio e amministratori locali per lo sviluppo economico e ambientale senza calpestare i diritti ecologici – ha spiegato la presidente del Distretto Biologico Terre Marchigiane Sara Tomasini -. L’obiettivo è una promozione nazionale e internazionale del territorio tramite l’agricoltura, l’allevamento, l’eco-turismo, il commercio e l’artigianato. Il Distretto è una idea vincente di sviluppo sostenibile. Non vogliamo essere un protocollo burocratico, ma una rete di biodiversità per rilanciare l’economia di montagna, collina e aree rurali. Ad oggi hanno aderito 26 comuni, 115 aziende bio, 3 cooperative agricole per 26 mila ettari di territorio».

Se gli operatori nel settore del biologico erano 2967 l’anno scorso nelle Marche, ora sono 3918, un aumento del 32%, segno di un mercato in forte espansione.

Maurizio Gambini, sindaco di Urbino ha sottolineato che «Il commercio è alla base del distretto, dobbiamo promuovere i prodotti del territorio, le nostre lavorazioni e trasformazioni. È un progetto concreto e reale per una promozione della provincia di Pesaro e delle Marche. Il mondo agricolo non deve perdere il peso contrattuale, oggi iniziamo una nuova fase».

Il direttore Confcommercio Amerigo Varotti ha parlato di un «progetto straordinario, una iniziativa che rientra nelle finalità operative, sindacali e politiche di Confcommercio. L’obiettivo è valorizzare un territorio sostenibile, un turismo legato all’ambiente e alle produzioni tipiche. Lo facciamo con l’Itinerario della bellezza e vogliamo farlo con il Distretto. Il mondo agricolo può creare nuove imprese e lavoro. Ma dobbiamo anche proporre i prodotti, per cui la piattaforma Sharryland sarà con noi per l’aspetto dell’e-commerce, ovvero vendere e valorizzare le produzioni locali nel mondo del consumo».

Anche per la Cna, aderente al progetto, si tratta di «uno strumento di governance territoriale, con un impatto positivo a livello economico oltre che ambientale».

A chiusura il vicepresidente della Giunta Regionale Mirco Carloni: «Stiamo portando avanti qualcosa di importante per le Marche, qualcosa che rimarrà nella storia. Avremo una strutturazione a livello regionale che renderà ancora più forte questo progetto. Il turismo post covid cercherà sempre di più queste esperienze e noi vogliamo essere il primo distretto del cibo biologico a livello nazionale. All’Expo Dubai ci saremo per raccontare la nostra regione sotto questo punto di vista. Giovedì 29 aprile incontrerò il ministro per l’agricoltura Patuanelli e parlerò del nostro distretto bio».


Da Centro Pagina di Luigi Benelli

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