Alcuni giorni fa un Sindaco della nostra Provincia mi chiese un appuntamento per presentarmi un progetto da sottoporre alla attenzione della Camera di Commercio al fine di ottenere un contributo economico. Non diedi l’appuntamento richiesto contestando al Sindaco il grave silenzio ed il disinteresse con cui Sindaci ed Amministratori locali insieme ai referenti politici – soprattutto di area PD – avevano accolto la riforma renziana delle Camere di Commercio. Una pessima riforma che Amministratori e politici impegnati a saltare sul carro del vincitore (di allora) si erano ben guardati dal contestare e contrastare. Tutti zitti per non disturbare il navigatore/manovratore che, insieme ai suoi ministri, soprattutto la Ministra M. ed il Ministro C., hanno affossato le Camere di Commercio, annullandone le capacità di animare economicamente il territorio, sostenere eventi, manifestazioni ed attività economiche, accompagnare i processi di internazionalizzazione e la promozione turistica all’estero.
Camere di Commercio senza soldi e con scarse competenze come volevano i restauratori di un centralismo antidemocratico e chi, anche a livello locale, è fautore della disintermediazione e mal sopporta i corpi intermedi della Società (Associazioni, Sindacati, Camere di Commercio).
Il grave e colpevole silenzio di questi personaggi è pari solo al plauso con cui alcuni di loro hanno accolto il “decreto salva banche” che ha affossato Banca Marche derubando azionisti, risparmiatori e Fondazioni bancarie. Ed ora si lamentano che non c’è più nessuno che sostiene le imprese e gli eventi sul territorio.
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